(Art. modif. 3.8.2010). Eseguire un calcolo rigoroso della parcella per la determinazione del compenso professionale dell’Attestato di Certificazione Energetica è un’impresa alquanto complessa viste le innumerevoli variabili che lo influenzano. In assenza di uno specifico tariffario di riferimento, anche per consentire l’opinamento delle parcelle in caso di contestazione, diversi ordini e collegi hanno adottato propri criteri calcolo più o meno elaborati. Si riportano a titolo di esempio quello più semplicistico dell’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Monza e della Brianza dal titolo: “Tariffe di riferimento per la Certificazione Energetica” e quello più elaborato predisposto dall’Ordine degli Ingeneri della Provincia di Bologna approvato con “Delibera del Consiglio dell’Ordine del 22/4/2010” da cui il documento qui riprodotto in pdf: “Esempi di applicazione del calcolo“. Malgrado gli evidenti limiti che, a parere dello scrivente, tali documenti contengono, trattandosi di tariffari di riferimento, e quindi in alcun modo vincolante, gli stessi possono risultare approssimativamente utile sia per il professionista (che deve stabilire il valore da attribuire alla propria opera) che per l’utente finale che dovrà sopportarne il costo. E’ ovvio comunque che nulla osta ad applicare tariffe inferiori o superiori a seconda delle condizioni al contorno e delle numerose variabili in gioco.
Nel produrre un Attestato di Certificazione Energetica (ACE) entrano in gioco numerosi fattori quali: le dimensioni dell’immobile, la tipologia degli impianti presenti, la quantità e qualità del materiale che il cliente mette a disposizione del certificatore. A volte per il disbrigo degli adempimenti necessari a produrre l’attestato ACE (è il caso di immobili superiori ai 1000 mq) ci possono volere anche diverse settimane infatti, l’attestato di certificazione energetica è un documento che va prodotto sulla base di calcoli, disegni e sopralluoghi che richiedono tempo.
La certificazione energetica è una valutazione, prodotta per mezzo di una opportuna procedura di calcolo, volta a definire un indicatore del consumo energetico del sistema edificio-impianti asseverata da un tecnico abilitato iscritto ad un rispettivo albo professionale.
In Emilia Romagna (ad esempio) la determinazione del rendimento energetico deve essere calcolata con riferimento alle metodologie di cui all’allegato 8 della Delibera Regionale n. 156/2008. In particolare, sulla base delle diverse finalità, viene individuato quale parametro di riferimento l’indice di prestazione energetica EP, che esprime il valore del fabbisogno di energia primaria diviso la superficie utile dell’edificio nel caso di edifici residenziali (espresso in kWh/m2 anno) o diviso il volume lordo riscaldato nel caso di edifici diversi (espresso in kWh/m3). Vengono inoltre fornite indicazioni sugli interventi, ritenuti prioritari, da eseguire per migliorare il rendimento energetico dell’edificio con la stima del tempo di rientro dell’investimento necessario per eseguirli.
E’ bene ricordare che l’attestato di certificazione energetica di un immobile (che in assenza di modifiche sullo stesso ha valore decennale), quantificando i consumi energetici, che generalmente rappresentano una delle maggiori voci gestionali di spesa per gli immobili, è di fatto destinato ad influenzarne anche il valore di mercato. Certificare con serietà significa operare nei modi e nei tempi giusti, fattori che comportano un costo al di sotto del quale è difficile scendere. Certificazioni energetiche eseguite “a distanza” o a prezzi stracciati sono quindi da evitare se si desidera che il processo di giudizio venga eseguito nel migliore dei modi.
Link ad altri articoli sull’argomento presenti nel Blog:
Salve, vorrei sapere se su un fabbricato anni 70 composto da 4 appartamenti di circa 100 mq ciascuno, mai ristrutturati e con impianto di riscaldamento inesistente, c’è l’obbligo del certificato ace. Considerando che chi acquisterà l’immobile lo dovrà forzatamente ristrutturare.
In attesa di riscontro, vi ringrazio e porgo cordiali saluti
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Se non esiste l’impianto di riscaldamento fisso si presume comunque che debba esserci un impianto di riscaldamento di altro tipo ad esempio con stufette elettriche portatili. La risposte è quindi affermativa.
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Certificazione Energetica Lombardia: Prorogata la certificazione energetica degli edifici pubblici.
“La Regione Lombardia ha prorogato di un anno i termini della certificazione energetica degli edifici pubblici”. Lo annuncia in una nota il consigliere regionale del Pd, Fabio Pizzul. In particolare, spiega una nota del gruppo consiliare lombardo del Pd, Regione Lombardia aveva stabilito che, entro luglio 2010, dovesse essere certificata l’efficacia energetica degli edifici di proprieta’ pubblica, o adibiti a uso pubblico, con superficie superiore ai 1.000 mq. Con la delibera 335, approvata all’unanimita’ nella Giunta del 28 luglio 2010, la Regione ha prorogato di un anno i termini della certificazione. “Si tratta di un ritardo che – prosegue la nota – incide sulla politica di prevenzione e riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente avviata a livello europeo nel lontano 2002. Nello specifico, la certificazione sull’ efficacia energetica era stata deliberata dalla Giunta regionale a dicembre del 2008 e, come gia’ sottolineato, doveva avvenire entro luglio 2010”. “La proroga deliberata il 28 luglio scorso – commenta Pizzul – da un lato appare sproporzionata, trattandosi di un anno intero, dall’altro si espone alla probabilita’ di un’ulteriore proroga, dal momento che non prevede sanzioni di nessun tipo in caso di mancata certificazione”.
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Mi piacerebbe conoscere i parametri utilizzati dall’Ordine di Monza per la definizione di una parcella onesta.
Nel 2008 una bozza delle Linee Guida riportava una serie di parametri sulla base delle dimensioni dell’edificio. Questi sono del tutto scomparsi dalle Linee Guida ufficiali (giugno 2009).
D’altra parte, le situazioni sono spesso completamente diverse (i disegni esistono oppure bisogna effettuare qualche rilevamento? quanto sono note le condizioni reali dell’immobile?).
A mio parere, è fondamentale che l’ingegnere, persona di livello culturalmente al disopra della media, operi, con le organizzazioni che lo sostengono (vedi Ordine) perché la Certificazione energetica, come del resto il Libretto del fabbricato, vengano avvvertite dal Cliente come un valore e non il banale intralcio burocratico da evitare, se possibile, oppure da pagare il meno possibile, proprio come un odioso balzello.
Franco Tomassini
certificatore per la Liguria e la Lombardia
iscritto all’Ordine di Genova
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