Nel corso della primavera il clima di fiducia delle famiglie e delle imprese italiane si è deteriorato, interrompendo il recupero virtuoso che si era avviato nella seconda metà dell’anno passato, frenando anche i ritmi di ripartenza del mercato immobiliare. Questo è quanto emerge dal II rapporto sul mercato immobiliare 2010 pubblicato dall’Osservatorio immobiliare Nomisma.
Risulta infatti che la domanda di immobili, si sta tendenzialmente stabilizzando solamente per il settore delle abitazioni, mentre la richiesta di spazi per le attività di impresa è tuttora fortemente depressa, complice la lentezza della ripresa economica e la perdurante incertezza sull’evoluzione della cogiuntura. L’impatto sulle quntità che rimagono sul mercato è piuttosto evidente, con una crescita diffusa dell’offerta disponibile.
Continua la flessione dei prezzi, circa un punto percentuale in meno rispetto alla fine del 2009, anche se rallenta il ritmo della discesa. Al momento le previsioni sostengono che i prezzi delle case non torneranno a crescere fino al 2010 e il pessimismo degli operatori perdura. In generale dall’inizio della crisi, gli immobili hanno perso mediamente il 5% del valore in termini nominali, ma il 7% in termini reali.