Consulenza tecnica d’ufficio e di parte

Ing. Ugo Lops

 

La Consulenza tecnica d’ufficio (CTU) rappresenta una delle fonti di convincimento del giudice sia nell’ambito delle procedure civili, che in quelle penali.

Sempre più spesso capita al magistrato di dover richiedere l’intervento di un “esperto super partes” che, attraverso le sue specifiche competenze tecnico/scientifiche e l’impiego di un linguaggio comprensibile e chiaro anche per chi non abbia il suo stesso specifico bagaglio cognitivo, consenta al giudice medesimo di acquisire elementi idonei al raggiungimento della verità.

Ad esempio la CTU è richiesta in quei casi in cui è necessario accertare la sussistenza di vizi o difetti di un bene, ovvero di determinarne il quantum di una richiesta di risarcimento o ancora in quelle situazioni nelle quali solo un giudizio equitativo consente di quantificare un danno infatti l’opinione del perito/consulente d’ufficio è l’unica plausibile alternativa ad una valutazione solo di parte o peggio del tutto arbitraria.

Purtroppo, talvolta, capita di riscontrare nell’operato di alcuni CTU contraddittorietà e opinabilità. E’ proprio in questi casi che ben emerge l’importanza del ruolo svolto dal Consulente Tecnico di Parte (CTP) al quale è affidato il compito di collaborare con il consulente o perito del giudice coadiuvandolo nelle ricerche ed evidenziando quegli aspetti tecnici che altrimenti potrebbero non essere tenuti nella giusta considerazione o nella peggiore delle ipotesi ignorati del tutto (certo a scapito della verità scientifica tanto ricercata).

Non tutti i tecnici, per quanto preparati e abili nei loro ambiti disciplinari, possiedono i requisiti base richiesti al consulente/perito d’ufficio (CTU) o di parte (CTP). Ad essi infatti è richiesto come competenze, oltre all’essere esperto in un determinato ambito tecnico-disciplinare, anche di avere conoscenza delle principali norme, leggi e procedure giuridiche ed ancora la capacità di trasmettere e condividere le proprie conoscenze agli altri. 

Il caso: Incarichi di CTU ai pubblici dipendenti

3 pensieri riguardo “Consulenza tecnica d’ufficio e di parte”

  1. Gent.le collega,
    prima di tutto la ringrazio per avermi interpellato, effettivamente la mia
    attività principale è proprio quella di consulente giudiziario (come ben descritto nel mio sito web).
    La specificità e la delicatezza del ruolo che si assume come CTU (ma anche come CTP) impone sicuramente la necessità di avere una buona formazione giuridica di base ed è per questo che gli ordini professionali provinciali organizzano periodicamente corsi in tal senso.
    Il primo consiglio che mi sento di darle e quindi quello di iscriversi ad uno di questi corsi perchè anche se si è già affiancati da professionisti operanti nel settore non è sbagliato sentire altre voci. Frequesntare un corso consente generalmente oltre che di apprendere le nozioni di base del diritto anche e soprattutto di scambiare idee con chi già opera nel settore (avvocati, magistrati, altri colleghi) inoltre potrebbe fornire un’opportunità in più per conoscere e farsi conoscere.

    Nel tempo ognuno di noi sviluppa un proprio stile professionale o degli atteggiamenti che potrebbero, per altri, non essere condivisibili. Solo ascoltando e scambiando le idee con altri (opportunità certo fornità frequentando un corso) si può avere invece un’idea più amplia delle varie questioni anche da punti di vista diversi come quello dell’avvocato o del giudice (oltre ovviamente quella del tecnico).

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  2. Come ho potuto constatare vedendo il suo sito web il suo studio opera nel campo delle consulenze nei procedimenti e perizie giudiziali e nella valutazione e stima di immobili.
    Avrei intenzione di frequentare un corso per consulente tecnico d’ufficio e
    di parte nei procedimenti civili e penali che dovrebbe partire a settembre presso l’Ordine degli ingegneri di Firenze (ho visto che anche a Milano parte un corso simile a ottobre…).
    Visto che lei opera in questo settore mi farebbe piacere ricevere
    qualche consiglio e sciogliere alcuni miei dubbi affinchè possa meglio
    valutare l’opportunità di affrontare questo investimento.

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  3. Sono perfettamente d’accordo con il pensiero espresso d’altronde la contraddittorietà e l’opinabilità di numerosissimi risultati peritali a fronte dei quali il Giudice è chiamato spesso a svolgere un ruolo di supplenza come “peritus peritorum” fanno ben emergere il quadro della situazione.

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