Le leggi in merito alla incompatibilità dell’attività di dipendente pubblico con quella autonoma del dipendente stesso si pongono in maniera particolare per gli ingegneri ed i tecnici in genere.
Gli Uffici Giudiziari, in risposta alla richiesta di applicabilità di tali norme anche nei casi di attività prestate dal dipendente pubblico in assolvimento degli incarichi di consulenza tecnica (CTU) conferiti dall’Autorità Giudiziaria, hanno pubblicato la “Circolare del CSM datata 4 gennaio 1999” nella quale si legge: “…….. ove tale divieto fosse ritenuto applicabile anche in tema di nomina di periti e consulenti, non solo si svuoterebbe di contenuto la concreta possibilità di scelta fiduciaria da parte del Giudice, prevista dai vigenti codici di rito, ma si impedirebbe al Giudice, dominus del processo, di avvalersi di quelle nozioni tecniche ritenute indispensabili, individuate soltanto in quel determinato soggetto che intende nominare consulente o perito …..”.
Nella stessa circolare si legge inoltre che l’indipendenza della Magistratura garantita dall’art.104 della Costituzione, anche nell’ambito del delicato momento di scelta del perito, non può essere scalfita da norme che condizionano ad un atto vincolante di una autorità amministrativa l’attività giudiziaria intralciandola. Ne consegue quindi che tali norme non si applicano nel caso specifico degli incarichi di consulenza tecnica o peritale conferiti dall’Autorità Giudiziaria.
La circolare chiarisce così in modo definitivo ed inequivocabile una annosa questione che per molto tempo ha creato forti difficoltà ai dipendenti pubblici (ed in particolare a quelli del settore scolastico) che erano incaricati dal Giudice di espletare particolari consulenze.
Alla luce di questa circolare il dipendente pubblico potrà espletare l’incarico di consulenza senza problemi ostativi di sorta e senza obbligo di dover segnalare, aprioristicamente, alla propria Amministrazione di appartenenza il procedimento in cui è stato chiamato dal Giudice per lo svolgimento dell’incarico riservandosi al massimo di comunicare, qualora fosse necessario oltre che giustificato, esclusivamente gli estremi identificativi del procedimento stesso.
Una recente sentenza del 2017 del Consiglio di Stato ritorna sulla vicenda affermando che un dipendente pubblico può accettare incarichi anche senza autorizzazione della propria amministrazione (Consiglio di Stato 3513/2017). A tal riguardo si riporta quanto scrive Legislazione Tecnica sul proprio sito:
Vi sarei grato se putesse darmi alcune informazioni sugli incarichi di CTU.
In breve:
Un lavoratore di una azienda – privata o pubblica o semipubblica – che non ha avuto autorizzazione dall’azienda ad esercitare un secondo lavoro, e che viene nominato in modo saltuario CTU per conto di tribunali, e quindi con ritenuta d’acconto , l’azienda per cui lavora può rifiutare al lavoratore nominato CTU di svolgere l’incarico per cui è chiamato dalla giustizia ? può rifiutare di concedere permessi al lavoratore per accettazione della CTU?
Essendo il CTU obbligato ad accettare l’incarico salvo che non sussistano impedimenti regolati dalla legge e che in caso di rinuncia edi rifiuto ad assumere l’incarico il CTU, ai sensi dell’art. 366 c.p. è punibile con la reclusione fino a sei mesi, l’azienda per cui lavora può impedire al lavoratore di accettare l’incarico?
Ora se il consulente tecnico d’ufficio (d’ora in poi, per semplicità, CTU) svolge la funzione di ausiliario del giudice ed essendo l’ausiliario del giudice un soggetto della cui collaborazione il giudice si avvale per l’esercizio dell’attività giurisdizionale ne consegue che può essere un funzionario appartenente allo stesso ufficio giudiziario del giudice oppure un soggetto esterno al quale il giudice ha conferito un incarico temporaneo, che presta, quindi, la sua opera in modo occasionale. Con riferimento all’ordinamento italiano, sono ausiliari del giudice appartenenti al suo stesso ufficio il cancelliere e l’ufficiale giudiziario, mentre tra gli esterni si possono ricordare il consulente tecnico d’ufficio, nonché il custode giudiziario nel processo civile e il commissario ad acta nel processo amministrativo. Ne consegue che al momento della nomina e del giuramento, l’azienda per cui il lavoratore lavora, non può rifiutare al lavoratore di accettare l’incarico di CTU .Secondo voi, risponde al vero quanto sopra ? ovvero “…..che l’azienda per cui il lavoratore lavora, non può rifiutare al lavoratore di accettare l’incarico di CTU in quanto trattasi di incarico da ufficiale giudiziario esterno all’ufficio e temporaneo all’incarico .
Gradirei conoscere se esistono delle sentenze o norme per quanto sopra .
"Mi piace""Mi piace"
Francamente non mi sono mai accupato di questo aspetto anche perchè, per quanto ne sappia, la legge non impone vincoli di esclusiva ai lavoratori privati riguardo l’esercizio di attività libero professionali (figuriamoci quindi per quella di ricoprire incarichi di CTU).
In generale comunque, a meno che non vi siano delle incompatibilità specifiche, non ci sono vincoli che possano impedire ad un dipendente, pubblico o privato che sia, di rispondere alla chiamata dell’autorità giudiziaria ricoprendo l’attività di CTU. Il consiglio che posso dare comunque è sempre quello di ricercare un dialogo con il proprio datore di lavoro e mai lo scontro per evitare, soprattutto nel lavoro privato, possibili ripercussioni. Anche per il lavoro autonomo valgono i principi richiamati dalla circolare del CSM 4/1/99 riportata nell’articolo.
"Mi piace""Mi piace"
Gent.le sig.
per quanto ne sappia non ci sono state ulteriori precisazioni a riguardo,
Il consiglio che posso darle è quello di provare a sentire come si regolano negli altri collegi dei periti della sua provincia e/o può scrivere una mail con richiesta di chiarimenti al consiglio nazionale dei periti industriali inviando loro anche copia della circolare del csm che ho pubblicato nel mio articolo. Il link al CNPI è: http://www.cnpi.it .
"Mi piace""Mi piace"
Egregio Ing. Ugo Lops,
sono un Perito Industriale Edile ed Elettrotecnico iscritto al Collegio dei Periti Industriali della provincia di ………… Sono un anche un Dipendente Pubblico (come tecnico al Comune di ……..) e ho presentato la documentazione per essere iscritto nell’Albo dei CTU del Tribunale di Milano.
Il mio Collegio di appartenenza ha chiesto alla competente Commisione del Tribunale che la mia richiesta venga rinviata alla prossima riunione perchè manca la specifica Autorizzazione da parte dell’Ente di appartenenza nella quale venga indicato che intendo iscrivermi a tale Albo.
Preciso che per poter essere iscritto al Collegio dei Periti Industriali ho già ottenuto ‘Autorizzazione “generica” da parte del mio Comune di servizio.
Esiste l’obbligo di fornire, al Collegio più che al Tribunale, questa ulteriore Autorizzazione?
In sintesi, ho l’impressione che, il mio Collegio di Appartenenza stia facendo di tutto per impedirmi di iscrivermi all’Albo dei CTU.
Ho letto la sua nota dal titolo ” Incarichi al CTU conferiti ai pubblici dipendenti” e vorrei sapere se ci sono state variazioni o altre disposizioni che hanno modificato la materia.
La ringrazio cordialmente
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno ingegnere, ho letto con interesse tutti gli articoli sul suo blog riguardanti l’attività del consulente di parte e l’importanza della formazione in ambito anche legislativa oltre che tecnica e devo constatare la precisione con cui vengono affrontati tutti i quesiti.
Per quanto mi riguarda le volevo chiedere come si fa ad diventare CTP ( visto che si è visti come liberi professionisti)e quindi dove poter fare domanda per poter iniziare un’ attività.Pur essendo un ingegnere meccanico e docente a tempo indeterminato presso un istituto tecnico, e iscritto al tribunale di Modena, nella categoria periti sezione ingegneri non ho mai ricevuto in cinque anni alcuna chiamata.In pratica a parte la preparazione che è fondamentale come dove bisogna fare domanda ??
Grazie per una sua eventuale risposta.
Danilo
"Mi piace""Mi piace"
Gent.le collega,
per svolgere l’attività di CTP non ci sono elenchi o domande da fare poichè si tratta di incarichi conferiti da privati.
Se è interessato a tale tipo di attività, ma non ha conoscenze, le posso suggerire di rivolgersi a qualche importante studio peritale e chiedere di poter collaborare con loro.
"Mi piace""Mi piace"
La ringrazio della sua cortesia nell’avermi indicato tale suggerimento.Farò una ricerca in rete per cercare eventuali studi peritali magari dove poter fare un po’ d’esperienza e formazione.
Grazie,Danilo
"Mi piace""Mi piace"