Ancora in calo il valore degli immobili in Italia

OMIL’OMI (L’Osservatorio del Mercato Immobiliare) pubblica la II nota trimestrale del 2014 che vede un nuovo calo per i valori degli immobili in tutta Italia. Scrive l’OMI: “Il mercato immobiliare italiano nel II trimestre 2014 presenta nuovamente un segno negativo, con un tasso tendenziale riferito al totale delle compravendite pari a -3,6%. Si rammenta, però, che il dato positivo dello scorso trimestre (+1,6%) era imputabile, come già illustrato nelle precedenti note trimestrali, soprattutto agli effetti della traslazione ai primi mesi del 2014 della stipula degli atti di compravendita, potendo in tal modo avvalersi del più vantaggioso regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale in vigore dal 1° gennaio 2014. Il calo delle compravendite, se confrontato con i tassi tendenziali nei trimestri antecedenti quelli interessati dall’effetto del nuovo regime fiscale (ante IV trimestre 2013), risulta attenuato in tutti i settori.“. L’effetto della regressione dopo il timido segnale di ripresa del I trimestre 2014 (si ricordi che il mercato negli ultimi tre anni ha registrato un calo del 35% nel solo settore residenziale) è senz’altro da attribuirsi alla TASI che di fatto è la reintroduzione dell’IMU sulla I casa con un peso però di gran lunga maggiore rispetto alla vecchia imposta (Da il Sole 24 ore del 26/9/2014).

Si rimanda alla Nota OMI del II trimestre 2014

Prevenire gli infortuni sui luoghi di lavoro. Ecco le guide gratuite del SUVAPRO

karussell-praemienIl SUVA Svizzero (o meglio la Divisione Suvapro) propone gratuitamente sul proprio sito (in italiano) delle utilissime guide scaricabili gratuitamente in  formato pdf  sulla prevenzione degli infortuni rivolte dai lavoratori hai datori di lavoro passando per tutte le figure coinvolte nella gestione della sicurazza sia nei cantieri edili che nelle aziende meccaniche, ecc.. Ritenendo di fare cosa utile per la prevenzione e vista la gratuità dell’iniziativa propongo il link al sito dove è possibile attingere a tale materiale utile anche per autoformazione all’interno della propria azienda. Le problematiche trattate (anche in forma audiovisiva) sono:

  • Problematiche  generali
  • Edilizia, impiantistica
  • Costruzione di macchine e sistemi di comando, lavorazione dei metalli
  • Legno, lavori forestali
  • Trasporto e stoccaggio, circolazione
  • Prevenzione delle malattie professionali
  • Rumore, acustica
  • Ergonomia
  • Liste di controllo
  • Psicologia, prevenzione delle dipendenze liste di controllo
  • Altri argomenti

Il link per collegarsi al sito in italiano del Suva ed attingere gratuitamente tali informazioni è: Suvapro

La Piccozza di Giovanni Pascoli

Pascoli

Link al file: La piccozza.  

È una poesia scritta da Giovanni Pascoli, forse tra quelle meno note al grande pubblico ma non per questo meno meritevole di essere letta. Conosco la poesia dall’infanzia ma ogni volta che la rileggo mi piace probabilmente perché in essa ritrovo un po’ di me stesso. Parafrasando la poesia possiamo dire che racconta dell’ascesa  esistenziale e intellettuale di un uomo dall’infanzia difficile che fa affidamento solo sulle proprie forze. La piccozza è l’attrezzo usato dagli alpinisti per arrampicarsi, e viene evocato dal poeta per ascendere l’allegorico monte che rappresenta la vita con le sue difficoltà ed i suoi pericoli sempre in agguato alla prima distrazione. Leggendo la poesia colpiscono subito l’energia, la solitudine, la disperazione e l’orgoglio di chi fa affidamento solo su se stesso per giocarsi la partita dell’esistenza. Si rimanda al link per scaricare la poesia completa in formato pdf.

PCT – Consigli su come eseguire depositi telematici eccedenti i 30 Mb

10176026_625899730829073_7944492328707164499_nChiedendo chiarimenti  all’Assistenza Cancelleria Telematica della Regione Toscana e mi subito è stata data questa interessante risposta valida ogni qualvolta il deposito telematico degli atti eccedono i 30 Mb (limite di capienza delle PEC italiane) e che sono lieto di condividere:

“Specifichiamo, nella descrizione del deposito può mettere “parte 1” e “parte 2″ così come dentro la busta in un campo descrittivo, però dipende dal tipo di atto.
Si rammenta, altresì, che, ai sensi dell’art. 16 bis comma 7 d.l. n. 179/12, come modificato dall’art. 51,comma 2, d.l. n.90/2014, laddove il messaggio di PEC inviato dalla parte al fine di operare il deposito superi la dimensione massima stabilita dalle specifiche tecniche del responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della Giustizia, il deposito degli atti o dei documenti può essere tempestivamente eseguito mediante l’invio di più messaggi di posta elettronica certificata, compiuti entro la fine del giorno di scadenza.
Ne consegue che le cancellerie potranno trovarsi nella condizione di dover accettare più buste, relative a quello che, sotto il profilo giuridico, costituisce un unico deposito di atti o documenti.”.

Link per scaricare redattori atti gratuiti (dal PST del ministero)

Scarica redattore atti gratuito SLPCT (per accedere occorre la firma digitale)

Pagina facebook del redattore gratuito SLPCT

Filmati istruttivi sul PCT

Informazioni base sul PCT (dal Consiglio Nazionale Forense)

Le emissioni odorigene sono da considerare inquinanti?

lexambienteEcco un’interessante sentenza pubblicata sul sito di Lexambiente.it riguardante le emissioni odorigene (emissioni odorose o qualsivoglia dire puzzolenti):

TAR Veneto, Sez. III, n. 573, del 5 maggio 2014
Aria.Le emissioni odorigene rientrano nella definizione d’inquinamento atmosferico e di emissioni in atmosfera

Anche se non è rinvenibile un riferimento espresso alle emissioni odorigene, le stesse debbono ritenersi ricomprese nella definizione di «inquinamento atmosferico» e di «emissioni in atmosfera», poiché la molestia olfattiva intollerabile è al contempo sia un possibile fattore di «pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente», che di compromissione degli «altri usi legittimi dell’ambiente», ed in sede di rilascio dell’autorizzazione, dovendo essere verificato il rispetto delle condizioni volte a minimizzare l’inquinamento atmosferico (infatti per l’art. 296, comma 2, lett. a, del Dlgs. 152/2006, il progetto deve indicare le tecniche adottate per limitare le emissioni e la loro quantità e qualità), possono pertanto essere oggetto di valutazione anche i profili che arrecano molestie olfattive facendo riferimento alle migliori tecniche disponibili. (Scarica la sentenza)

Novità in tema di Processo Civile Telematico – PCT

Giustizia CivileIl processo telematico è diventato oramai una realtà concreta dell’avvocatura italiana e non solo. La necessità di restare sempre aggiornati in merito ai propri procedimenti, e il bisogno per tutti coloro che operano od hanno a che fare con il settore Giustizia a partire da: avvocati, CTU, CTP ed anche le parti stesse è sempre più pressante. 

Il Ministero sensibile davanti a tali necessità introduce importanti novità nel campo del Processo Civile Telematico, in vista dell’appuntamento di Giugno 2014; infatti, oltre a consentire l’accesso tramite PC al proprio portale: pst.giustizia.it (per utenti già registrati al REGINDE), il Ministero della Giustizia ha messo a disposizione un applicativo:Giustizia civile“, scaricabile gratuitamente mediante Google Play o Apple Store, che consente da Tablet, smartphone, iPhone/iPad, ecc. la consultazione pubblica, in forma anonima, dei registri civili del Ministero della Giustizia per gli uffici di:

  • Corte d’Appello
  • Tribunale Ordinario, Sezione distaccata
  • Giudice di Pace.

I registri consultabili:

  • Contenzioso Civile
  • Lavoro
  • Volontaria Giurisdizione
  • Procedure concorsuali
  • Esecuzioni Mobiliari ed Esecuzioni Immobiliari.

I CTU e l’iscrizione al ReGIndE

Tribunale BolognaLa Giustizia Civile sta ormai percorrendo a grandi passi la strada che porta ad una nuova era, quella digitale. Per Giudici e Legali di molte circoscrizioni, il Processo Civile Telematico (PCT) è già una realtà. E per tutti è sin d’ora possibile la consultazione pubblica delle cause da computer remoto, e persino da dipositivi mobili (smartphone e tablet), tramite apposite applicazioni. I Legali sono già molto avanti in questo processo, ma anche i Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) sono chiamati ad affacciarsi a questa realtà. Anzi, sono già molti i Tribunali che oggi richiedono ai CTU la padronanza completa del PCT. In un futuro molto prossimo il CTU riceverà le comunicazioni di cancelleria, solo via Posta Elettronica Certificata (PEC). Per avvicinarsi a questa realtà ci sono alcuni passaggi fondamentali. Il primo, e più impellente, è l’iscrizione al ReGIndE e cioè al Registro Generale degli Indirizzi Elettronici del Ministero della Giustizia presente sul Portale dei Servizi Telematici – PST. L’iscrizione al Registro può essere fatta dal proprio Ordine o Collegio professionale di appartenenza oppure da soli seguendo la procedura descritta nel link sotto riportato che riporta all’informativa divulgata dal Tribunale di Bologna su tale procedura.   

Obbligatorietà delle notifiche telematiche agli ausiliari del Giudice

Informativa del Tribunale di Bologna

Collegamento al PST del Ministero di Grazia e Giustizia

La nuova mediazione obbligatoria

logoLa nuova mediazione obbligatoria, sulla quale, il Ministero della Giustizia, contava per ridurre il contenzioso di oltre un milione di cause nel giro di pochi anni si è invece ad oggi rivelata un insuccesso. La dimostrazione è nei risultati afferma in un’intervista Maurizio De Tilla Presidente dell’ANAI (Associazione Nazionale Avvocati Italiani) dove afferma che poco più di 1.500 domande sono state presentate fino ad oggi in tutta Italia con punte prossime allo zero in alcune regioni.

Si rimanda al testo dell’articolo pubblicato sul quotidiano Italia Oggi in data 22/11/2013 (Link All’articolo)

Recenti pronuncie sul concetto di pertinenza

lexambienteAlcune recenti sentenze, pubblicate sul sito di Lexambiente.it hanno ripreso il tema del concetto di pertinenza per alcune opere, che vengono così sottratte dal regime concessorio:

  1. La realizzazione su un terrazzo a livello di un ripostiglio in alluminio può essere considerata opera pertinenziale. (link alla sentenza su Ripostiglio)
  2. Una pensilina modulare di metri cinque di lunghezza per ottanta centimetri di profondità, assicurata al prospetto dell’edificio mediante bulloni, realizzata in materiale plastico e priva di pilastri di sostegno, assume la sua natura meramente pertinenziale, che la sottrae dal regime concessorio. Le tettoie ed i ripari esterni dagli agenti atmosferici sono qualificabili come pertinenze, ove siano aperte su tre lati ed addossate ad un edificio principale. Esse, ove siano di dimensioni e caratteristiche costruttive non particolarmente impattanti, costituiscono pertinenze dell’edificio cui accedono. La dette strutture possono ritenersi liberamente edificabili solo qualora la loro conformazione e le loro ridotte dimensioni rendano evidente e riconoscibile la loro finalità di arredo, riparo o protezione, anche da agenti atmosferici, e quando, per la loro consistenza, possano ritenersi assorbite, ovvero ricomprese in ragione della loro accessorietà, nell’edificio principale o nella parte dello stesso cui accedono. (link alla sentenza su Pensilina)

La riforma del condominio

testataBibLus-netLa riforma (Legge 220/2012) attesa da oltre 70 anni è entrata in vigore 18 giugno 2013.
Tante sono le novità introdotte, tra cui nuovi requisiti e obblighi per l’amministratore, ridefinizione dei quorum per le assemblee, obbligo del conto corrente, decreto ingiuntivo per condomini morosi, apertura del sito internet condominiale.

La redazione di BibLus-net ha realizzato uno speciale interamente dedicato alla Riforma del Condominio fornire ai lettori una guida con le novità contenute nella legge 220/2012 .

 Il documento realizzato propone un’ampia e agile sintesi della Riforma ed è divisa in quattro sezioni:

  • L’amministratore
    i requisiti, la nomina e la revoca, la polizza assicurativa, il sito web, il conto corrente condominiale, la tenuta dei registri, la riscossione forzosa dei crediti
  • Le parti comuni
    la modifica della destinazione d’uso, l’installazione di antenne e pannelli solari, il distacco dall’impianto centralizzato, le innovazioni agevolate, la videosorveglianza
  • Il regolamento e l’assemblea
    i quorum, le sanzioni, gli animali domestici, la delega, la convocazione
  • Il bilancio, le tabelle e le spese
    il rendiconto annuale e il registro di contabilità, la revisione delle tabelle, il recupero dei crediti, la solidarietà passiva

Sono presenti, inoltre, 4 utilissime Appendici che contengono:

  • Tavola sinottica degli adempimenti dell’amministratore
  • Tabella delle nuove maggioranze assembleari
  • Tavole sinottiche delle modifiche normative
  • Tutta la disciplina del condominio dopo la riforma

Link al documento:

Speciale Guida Riforma Condominio

Altri documenti utili:

Vademecum sulla riforma del condominio edito da CELT

Legge 220-2012

Amianto: dal SUVA la nuova pratica guida per gli impiantisti

testataBibLus-netDurante i lavori di ristrutturazione, riparazione e demolizione può capitare di imbattersi in materiali contenenti amianto. Il SUVA, l’ente previdenziale svizzero, ha realizzato una guida specifica su come riconoscerlo, valutarlo e intervenire correttamente negli interventi su impianti sanitari, impianti di riscaldamento, impianti di ventilazione, isolamenti degli involucri edilizi, etc.
L’ opuscolo spiega in maniera chiara

  • dove è più frequente trovare amianto
  • quali misure di protezione bisogna adottare
  • quando ci si deve rivolgere a una ditta specializzata in bonifiche da amianto

Vengono fornite indicazioni utili e suggerimenti per le misure da adottare nei seguenti casi specifici:

  • Sbarramenti antincendio
  • Intonaco a spruzzo su pareti, soffitti e travi di acciaio
  • Rivestimenti per pavimenti e pareti
  • Tubi, canalizzazioni e pannelli all’interno di locali
  • Pannelli antincendio su parti della struttura
  • Isolamento di impianti come boiler o bollitori per acqua calda, caldaie, rubinetterie, corpi riscaldanti ad accumulazione
  • Tubi, canalizzazioni e pannelli sull’involucro dell’edificio
  • Guarnizioni su impianti tecnici (impianti di riscaldamento, pompe, condotte)
  • Isolamento di tubi e condotte

Sono presenti, inoltre, istruzioni per l’uso adeguato dei dispositivi di protezione individuale.

SUVA Amianto Manuale Impiantisti.pdf

Crisi del mercato immobiliare. -13,8% nei primi mesi dell’anno


portale_dell_edilizia
Dal sito Storemat.com un articolo che fotografa la profonda crisi del settore immobiliare.
La crisi che attanaglia il mondo dell’edilizia non poteva non farsi sentire pesantemente anche sul mercato immobiliare. Le contrazioni di vendita ci sono, anche se non sono omogenee nel Paese.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, la compravendita di immobili sia per il residenziale che per il non residenziale si sono ridotte del 13,8% nel primo trimestre 2013. Il dato fa riflettere, soprattutto se si considerano i numeri e li si confronta con quelli del 2012. In questi primi mesi del 2013, infatti, sono state acquistate 94.503 abitazioni, mentre lo scorso anno le transazioni ufficiali erano arrivate a 110.116 nello stesso arco di tempo.
Al sud il calo del mercato immobiliare è stato meno traumatico ed è diminuito solo dell’ 11,4%. Il numero negativo mette comunque in allarme i costruttori e le associazioni edili che stanno monitorando la situazione. Al centro e al nord, invece, il settore perde rispettivamente il 16,7% e il 14,7%.
La città che ha registrato meno compravendite è stata Bologna che ha perso il 12%. Seguono Roma e Genova con una diminuzione dell’11%. Le città che, al contrario, sembrano aver patito meno la crisi immobiliare sono state Milano, che ha perso solo il 4%, e Firenze, dove gli affari sono scesi del 5%.
Per quanto riguarda gli immobili non residenziali, la flessione è del 9,2%. Seguono il settore commerciale con un calo del 8,7%, e il settore produttivo  con una diminuzione del 5,9%.

Vedi anche il: Rapporto Immobiliare OMI 2013.pdf

L’ingegneria forense

bilanciaL’ingegnere forense in senso stretto opera come Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) o di Parte (CTP) nell’ambito dei procedimenti giudiziari civili e penali per valutare i motivi per cui ha avuto origine e si è verificata una prestazione diversa da quella attesa.
In senso lato l’ingegnere forense oltre ad operare come Consulente del Giudice o della parte nei procedimenti giudiziari, opera anche come consulente in ambito extragiudiziario nelle procedure volte a prevenire il contenzioso giudiziario (arbitrati, mediazioni, perizie stragiudiziali, ecc.). (Rivista dell’Ordine degli Ingneri di Milano n.52)
L’ingegneria forense è la disciplina che utilizza i principi scientifici e i relativi metodi di analisi per la risoluzione di problematiche in ambito legale. L’ingegnere forense deve pertanto avere competenze trasversali, sia in ambito tecnico che in ambito legale, poiché le sue affermazioni, oltre a sostanziare scientificamente e tecnicamente i problemi, avranno anche grande valenza in ambito giuridico.
I campi di intervento dell’ingegneria forense sono molteplici, si va dalle problematiche legate a controversie tecniche in  appalti edili pubblici e privati, all’esecuzione di opere eseguite non a regola d’arte, agli infortuni industriali ai fenomeni di cedimento in esercizio di componenti o parti di macchina, dai disastri negli impianti di processo alle esplosioni o agli incendi, dai crolli di edifici ai problemi di igiene industriale e ambientale, ecc.
In termini del tutto generali l’ingegnere forense si occupa di analizzare i materiali, i prodotti, le strutture e i componenti che hanno subito una failure, ossia un fallimento che da un lato non ha permesso di garantire le prestazioni desiderate e dall’altro ha provocato danni più o meno gravi a cose o persone.
L’ingegneria forense è perciò scienza e tecnica al tempo stesso, nel senso che interpreta criticamente i risultati di un esperimento al fine di spiegare i fenomeni coinvolti: l’ingegnere forense mutua dallo scienziato il metodo di indagine di galileiana memoria, sostituendo ai risultati di un esperimento le evidenze raccolte dall’investigazione, per comprendere come si è svolto e quali siano state le cause di un determinato fenomeno.
Il tema affrontato dall’ingegneria forense, anche chiamata failure analysis, è molto ampio; la competenza tecnica in un determinato ambito non è la cosa più rilevante, quanto piuttosto è la conoscenza approfondita degli aspetti forensi di un problema tecnico ad essere l’elemento fondamentale.
Facciamo un esempio: se la vostra auto va in panne mentre guidate per recarvi al lavoro, sarete più propensi a chiamare il progettista dell’auto o il meccanico dell’autofficina? Ecco, l’ingegnere forense è, mutatis mutandis, qualcosa di analogo al meccanico dell’autofficina: lui forse non conosce nei minimi dettagli come l’auto è progettata, ma sicuramente vi saprà dire come e perché si è rotta e vi saprà aiutare a farla ripartire e ad evitare che il problema si ripresenti in futuro.
Anche l’ingegnere forense opera in modo analogo: magari non conosce tutti i segreti della progettazione dei treni, forse non è al corrente delle più recenti tecnologie di preparazione delle malte cementizie, probabilmente non è ben addentro alle strumentazioni d’avanguardia nel settore aereo o navale ma, statene certi, sarà in grado di aiutarvi nella ricostruzione di un sinistro, sia esso un semplice incidente automobilistico o un complesso deragliamento di un treno, finanche ad un disastro aereo o navale. Inoltre sarà lui a districarsi nella complessa attività di definizione delle normative di sicurezza trascurate e ad identificare le cause e i responsabili del sinistro. Per non parlare poi del corretto approccio giudiziario della vicenda (conoscenza della normativa giuridica, rapporto con giudici, avvocati, controparti, ecc.) che di sicuro non è un aspetto marginale e che spesso fa la differenza.

Vedi anche: Riflessioni sul ruolo del consulente tecnico nei contenziosi (Ingegneria Forense)

La Repubblica di Platone

images“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati tiranni.

E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi e questi, per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani.

In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia”.

La Repubblica di Platone – Libro VIII

Manutenzione scale – paga anche l’inquilino del piano terra

Si ripropone un interessante articolo apparso sul sito di: www.legislazionetecnica.it.

Le spese che hanno ad oggetto la statica di un edificio come quelle attinenti alle scale vanno distribuite tra tutti i condomini, compresi quelli del pian terreno. Il condomino che vive in un appartamento al piano terra è tenuto al pagamento delle spese per il rifacimento delle scale, che costituiscono bene strutturale e necessario dell’edificio. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, con l’Ordinanza 21886 del 5 dicembre 2012.

Secondo la Corte «le scale, essendo elementi strutturali necessari alla edificazione di uno stabile condominiale e mezzo indispensabile per accedere al tetto e al terrazzo di copertura, conservano la qualità di parti comuni, così come indicalo nell’art. 1117 Cod. civ., anche relativamente ai condomini proprietari di negozi con accesso dalla strada, in assenza di titolo contrario, poiché anche tali condomini ne fruiscono quanto meno in ordine alla conservazione e manutenzione della copertura dell’edificio».

I lavori relativi alle scale rappresentano, dunque, «opere di consolidamento riguardanti la statica del fabbricato» e non «opere di mero rifacimento»; conseguentemente è assolutamente legittimo che vengano poste a carico di tutti i condomini.

Nella fattispecie un condomino che viveva in un appartamento al piano terra rivendicava, proprio alla luce della collocazione della sua abitazione, il diritto ad essere esonerato dalla spesa per il rifacimento delle scale, dal momento che non ne faceva uso.

La mediazione civile non sarà più obbligatoria?

Ha fatto un gran polverone la notizia che la Corte Costituzionale, con un Comunicato stampa diffuso lo scorso 24 ottobre, ha anticipato il verdetto di incostituzionalità per eccesso di delega del tentativo obbligatorio di mediazione nelle materie indicate all’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 28 del 2010. La mediazione finalizzata alla risoluzione amichevole delle controversie civili era obbligatoria, dal 21 marzo 2011 per le seguenti materie:

  • diritti reali (distanze nelle costruzioni, usufrutto e servitù di passaggio ecc.)
  • divisione, successioni ereditarie e patti di famiglia
  • locazione, comodato e affitto di aziende
  • risarcimento danni da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari

e dal 20 marzo 2012 anche per le controversie in materia:

  • di condominio
  • di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti.

Purtroppo, dal giorno immediatamente successivo alla pubblicazione del verdetto della Consulta sulla Gazzetta Ufficiale, per le suddette controversie non dovrà più essere esperito il tentativo obbligatorio di mediazione, a pena di improcedibilità della domanda giudiziale. Imprese, tecnici e privati cittadini avranno due alternative ugualmente valide:

  • adire direttamente l’Autorità giudiziaria
  • rivolgersi agli organismi di mediazione (mediazione volontaria)

Ecco la Circolare 12 novembre 2012 sulla questione emanata dal Dipartimento per gli Affari di Giustizia – Direzione generale della giustizia civile.

E’ comunque notizia di questi giorni che la battaglia sull’obbligatorietà della mediazione civile non è ancora conclusa. In ballo ci sono troppi interessi sia per lo Stato che conta di risparmiare con la mediazione un bel po’ di denaro ma anche per i cittadini che possono attingere ad una giustizia più veloce, meno costosa e forse più equa. A tal proposito si rimanda in proposito ad un articolo de “Il Sole 24 ore” del 16/11/2012 tratto da una rassegna pubblicata sul sito di “Legislazione Tecnica”: Link all’articolo. Vedremo nel prossimo futuro cosa deciderà la nostra classe politica su un tema caro in tutti noi che crediamo nel valore aggiunto della mediazione rispetto alle soluzioni tradizionali dei conflitti.

Assicurazioni RC professionale obbligo dal 2013

E’ ormai imminente l’obbligo imposto dallo stato di stipulare una polizza assicurativa RC professionale. Infatti dal 15 agosto 2013, così come stabilito dal Regolamento delle Professioni partirà l’obbligo per tutti gli ingegneri liberi professionisti. Le tante proposte offerte dal mercato assicurativo appaiono ai più una vera jungla. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha quindi deciso di diffondere un vademecum contenente suggerimenti utili per comprendere le clausole assicurative e prepararsi così a scegliere la compagnia più valida. Il documento fornisce utili indicazioni per la stipula delle polizze assicurative professionali, con chiarimenti su clausole, recessi, sottoscrizioni e rischi. Certo si tratta solo di un primo passo al quale si spera ne seguiranno altri. L’augurio e che presto per venire realmente incontro alle effettive esigenze vengano diffuse, come già accade anche per le assicurazioni RCA, delle tabelle comparative che aiutino concretamente i professionisti in una vera scelta consapevole della polizza più adatta.

Link alla “Linee Guida del CNI alla Polizza Assicurativa

Link alla: “Guida comparativa del CNI

Terremoto in Emilia, ecco perché i capannoni sono crollati

Si riporta un interesante articolo del 31/05/2012 (di Rossella Calabrese) pubblicato sul sito di Edilportale:

Edifici sbriciolati, chiese sventrate, capannoni crollati. Questo il desolante quadro lasciato dal terremoto in Emilia, dopo le due serie di forti scosse del 20 e del 29 maggio. Mentre prosegue la fase dell’emergenza, non si può fare a meno di notare che il sisma ha abbattuto moltissimi capannoni industriali, come fossero di carta, uccidendo alcuni operai che vi lavoravano. Edilportale ha intervistato Gaetano Manfredi, Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli e Presidente della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), che sta collaborando con la Protezione Civile alle attività di supporto all’emergenza in Emilia ed è già operativa sul campo nelle zone colpite.

Le scosse del 20 e 29 maggio hanno causato il crollo di moltissimi capannoni industriali e commerciali, con la perdita di vite umane. La causa dei collassi è riconducibile alla magnitudo del sisma?
Sicuramente l’intensità del sisma è un fattore importante nel crollo di una struttura, ma in questo caso ha avuto un ruolo determinante la grande vulnerabilità di questa tipologia strutturale.

Dai sopralluoghi emergono, a vostro parere, particolari inadeguatezze dei sistemi costruttivi o dei materiali utilizzati?
I capannoni nella maggior parte dei casi sono stati costruiti senza dettagli sismici, peraltro non richiesti dalla normativa dell’epoca di costruzione. Quindi nodi tra travi e colonne senza connessioni meccaniche e piccoli appoggi. Tegoli di copertura semplicemente appoggiati. La maggior parte dei collassi è dovuta alla caduta delle travi dagli appoggi per limite di spostamento.

Lei ha parlato di travi semplicemente appoggiate. Può spiegarci meglio il metodo di costruzione? È una prassi normale per questo tipo di edifici assemblare gli elementi strutturali a secco?
Le travi sono appoggiate sui pilastri ed i tegoli di copertura sono appoggiati a loro volta sulle travi. Il solo attrito garantisce il collegamento. Per questo motivo sopportano bene i carichi verticali, mentre non sono capaci sopportare le azioni orizzontali dovute al terremoto. In Italia è prassi comune realizzare i nodi a secco.

Come si dovrebbero realizzare i capannoni industriali, per impedirne il crollo in caso di sisma?
È necessario introdurre delle connessioni meccaniche in corrispondenza degli appoggi. In questo caso è possibile per la struttura sopportare le azioni sismiche.

La zona colpita era considerata, fino a poco tempo fa, a basso rischio sismico: questo ha fatto sì che non si siano applicati sistemi costruttivi antisismici?
Il problema è stato il ritardo dell’adozione della nuova mappa sismica che è avvenuta solo nel 2003. Tutte le costruzioni realizzate nella zona epicentrale prima di questa data non hanno nessuna capacità di resistere alle azioni sismiche. Oggi in quelle zone basta costruire seguendo la nuova norma tecnica e le mappe di pericolosità esistenti per essere sicuri. Il grande problema sono le costruzioni esistenti, costruite con regole vecchie e spesso senza regole sismiche.

Le caratteristiche geologiche e geotecniche dei siti colpiti possono aver amplificato o ridotto gli effetti del sisma?
Le caratteristiche del suolo sono estremamente importanti. La conformazione della zona padana, con grandi depositi alluvionali, determina amplificazioni o deamplificazioni locali. Questi effetti si sono sicuramente verificati ed hanno inciso sulle forme spettrali e quindi sulle sollecitazioni delle strutture.

Quanto tempo potrebbe durare lo sciame sismico?
Potrebbe durare anche molti mesi considerando i pochi precedenti storici.

Il Consorzio ReLUIS ha pubblicato un Report fotografico realizzato il 29 maggio a Mirandola, che illustra i danni causati dalle scosse.

Software pirata, i professionisti possono utilizzarli

Si riporta un interesante articolo del 6/03/2012 (di Paola Mammarella) pubblicato sul sito di Edilportale:

Tribunale Bologna – non è reato usare programmi senza licenza nelle prestazioni intellettuali non di impresa.
I professionisti iscritti all’Albo, che prestano un’opera intellettuale non equiparabile all’attività di impresa, possono utilizzare software pirata. La pensa così il Tribunale di Bologna, che con una recente sentenza ha convalidato precedenti orientamenti della Cassazione.
Come si apprende da fonti di stampa, il Tribunale di Bologna ha assolto dall’accusa di violazione del diritto d’autore un architetto in possesso di programmi duplicati di cui non possedeva la licenza. La decisione è stata motivata dal fatto che il libero professionista esercita attività intellettuale, diversa da quella industriale, e che, a detta dei giudici, la legge punisce chi usa programmi masterizzati nell’esercizio dell’attività di impresa.
Al contrario, il Tribunale avrebbe affermato che la duplicazione dei software funzionale alla prestazione dell’opera intellettuale non è rilevante ai fini penali. Le stesse considerazioni dovrebbero quindi essere valide anche per gli studi associati, dove ogni professionista resta un lavoratore autonomo.
L’architetto, trovato in possesso di nove programmi installati abusivamente, di valore superiore a 17 mila euro, era stato inizialmente condannato al pagamento di una multa. Alla luce delle considerazioni del Tribunale, il professionista è stato in seguito assolto perché il fatto non sussiste.

Le pronunce precedenti:
La posizione del Tribunale di Bologna si colloca sullo stesso filone di pronunce depositate in precedenza dalla Corte di Cassazione e dalla Corte d’Appello di Trento su casi analoghi.
Nel 2009 la Cassazione ha stabilito che la punizione è giustificata dallo scopo commerciale o imprenditoriale dell’attività. La Corte ha spiegato che non si deve fare confusione tra attività professionale ed imprenditoriale, a meno che non si dimostri che il professionista svolga la sua opera con una organizzazione tale da essere assimilato all’impresa. La differenza per la Cassazione sta nel fatto che l’attività di impresa è esplicitamente a scopo di lucro, mentre quella professionale non prevede un fine industriale. Sulla stessa lunghezza d’onda si è collocata la Corte d’Appello di Trento, che nel 2010 ha assolto due architetti che usavano programmi senza licenza nei loro uffici perché si trattava di liberi professionisti e non di imprenditori.

Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali.

La Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS) è un consorzio interuniversitario che ha lo scopo di fornire supporto scientifico, organizzativo e tecnico alle Università consorziate. Il consorzio ha pubblicato le “Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali”.
Tali linee guida sono state redatte con lo scopo di fornire un supporto alla progettazione degli interventi sulle strutture colpite dal sisma dell’Abruzzo del 6 aprile 2009, particolarmente di quelle classificate, secondo le procedure stabilite dal Dipartimento della Protezione Civile, con esito di agibilità B o C. Le modalità ed i criteri per la definizione di tali progetti nonché per l’ammissibilità ai contributi sono riportate nell’OPCM 3779 del 6 giugno 2009; ulteriori chiarimenti e dettagli relativi alle tipologie di intervento ammesse a finanziamento sono riportate negli Indirizzi pubblicati il 17 luglio 2009.
Nell’ambito degli interventi previsti dagli Indirizzi, le presenti linee guida presentano possibili soluzioni per l’esecuzione di interventi ricadenti nelle seguenti categorie:
1) riparazione di elementi non strutturali danneggiati (A.1 negli Indirizzi);
2) riparazione locale di elementi strutturali (A.4 negli Indirizzi);
3) interventi su tamponature e paramenti esterni non danneggiati volti a prevenire crolli pericolosi per l’incolumità delle persone (B.1 negli Indirizzi);
4) interventi di rafforzamento locale di singole parti e/o elementi di strutture in cemento armato e muratura, ai sensi dell’art. 8.4.3 del DM 14.01.08 e della relativa Circolare n.617 del 2 febbraio 2009 (B.2 negli Indirizzi).
Le tipologie di intervento proposte e dettagliate in queste linee guida possono, naturalmente, adottarsi anche negli interventi sugli edifici più danneggiati, ossia su quelli aventi esito di agibilità E. In tal caso, gli interventi di rafforzamento locale di singole parti o di elementi strutturali andranno concepiti e valutati in un approccio progettuale complessivo di miglioramento sismico, così come previsto nell’OPCM 3790 del 9 luglio 2009 e nei relativi indirizzi del Commissario delegato.

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